Esempi di epitaffio, frasi ed iscrizioni

Un modo per scegliere il giusto epitaffio per commemorare un defunto è quello di analizzare gli esempi di epitaffio.

Ne vedremo alcuni insieme che possono essere fonte di ispirazione nel momento necessario.

La perdita di qualcuno che amavamo causa un dolore molto intenso, tutti quei bei momenti trascorsi insieme che purtroppo non possono essere vissuti nuovamente, affollano la mente, riuscire a concentrarsi sugli aspetti pratici che inevitabilmente devono essere adempiuti non è facile.

Oltre al dolore ci sono tutte le pratiche da assolvere: l’organizzazione del funerale, le esequie, l’eventuale cremazione e la sepoltura.

Dopo l’estremo saluto ci sono ancora diverse cose da sbrigare tra cui la scelta dell’epitaffio.

Per questo noi di Luca Vannini Marmi crediamo che alcuni esempi di epitaffio possono essere utili in un momento così difficile come quello del lutto, un modo per aiutare a trovare le parole giuste da utilizzare per ricordare la persona amata che non c’è più.

Da molti anni ci prendiamo cura di tutti gli aspetti legati agli articoli funerari e abbiamo una grande esperienza maturata nel tempo nell’incisione di epitaffi su lapidi o pietre funerarie come quelle utilizzate per la realizzazione dei monumentini.

Cosa sono gli epitaffi

Edicola funeraria cos'è

Prima di analizzare gli esempi di epitaffio scopriamone il significato:

L’epitaffio è un’iscrizione riportata su una lapide o monumento funebre che contiene un breve pensiero in riferimento alla persona defunta in maniera diretta o meno.

Esempi di epitaffio personaggi famosi:

Sono figlio della libertà e a lei devo tutto ciò che sono.” Camillo Benso Conte di Cavour
“La luce che brilla il doppio, dura la metàJimi Hendrix

“Misuravo i cieli, ora misuro le ombre della terra. Sebbene la mia mente fosse legata al cielo, l’ombra del mio corpo giace qui”. Giovanni Keplero

“Correrai ancora più veloce per le vie del cielo” Tazio Nuvolari

La parola epitaffio deriva dal greco e significa letteralmente “ciò che sta sopra il sepolcro”. Anticamente il termine veniva utilizzato per indicare il discorso pronunciato durante il rito funebre.

Diffuso anche al tempo degli Antichi Romani che lo dedicavano alle persone illustri e potenti come gli imperatori o i valorosi generali che si erano distinti in battaglia.

Nel corso del tempo la parola epitaffio ha cambiato significato giungendo fino a quello attuale, una frase incisa sulla lapide, un verso, una frase a effetto che omaggia il defunto e che racchiude quello che la persona ha significato quando era in vita.

L’obiettivo di incidere un epitaffio su un sepolcro non è solo quello di onorare e ricordare chi non c’è più con una frase, ma è anche quello di permetterne la conoscenza postuma a tutti coloro che recandosi al cimitero, passando di fronte alla tomba di uno sconosciuto, potranno conoscerne alcuni particolari e avere un piccolo spaccato della vita vissuta dall’individuo che lì riposa.

Epitaffio a cosa serve

Trasmettere una sensazione forte d’impatto, in grado di durare a lungo nel tempo.

Molti epitaffi sono noti per l’ironia che esprimono. Potrebbe sembrare strano, soprattutto in un ambiente cupo e triste come quello del cimitero.

Tuttavia, utilizzare l’ironia proprio in questo contesto potrebbe essere la scelta giusta, regalare un sorriso a chiunque passando, legge l’epitaffio, un modo per evidenziare gli aspetti contraddittori e meravigliosi del viaggio della vita.

Gli esempi di epitaffio di questo genere sono molti come quello del noto giornalista e conduttore televisivo Aldo Biscardi che capeggia sulla sua lapide: “Non parlate più di due o tre persone alla volta sennò si fa confusione”. Una frase diventata tormentone, utilizzata spesso durante il suo programma molto apprezzato e seguito: il Processo del lunedì.

L’epitaffio di Gianfranco Funari: “Ho smesso di fumare. Manco da qui taccio”, quello del grande Alberto Sordi: “Sor Marchese, è l’ora” o quello dell’attore Walter Chiari: “Amici non piangete, è solo sonno arretrato”.

Racchiudere in poche righe quello che una persona ha rappresentato per la famiglia e per gli altri non è facile soprattutto quando i ricordi sono tanti come anche i bei momenti trascorsi insieme.

Ovviamente l’epitaffio è anche un modo per scrivere qualcosa lasciandosi andare all’emotività senza dover temere nessun giudizio.

Come scrivere un epitaffio

Come scrivere un epitaffio

La prima cosa da fare per scrivere un epitaffio è trovare la giusta ispirazione magari cercando tra i vari esempi di epitaffio presenti sul web o anche recandosi al cimitero e leggendo quelli incisi su alcune lapidi o tombe di famiglia.

Presa visione degli esempi di epitaffio, si possono annotare su un foglio tutti i particolari della persona deceduta, la sua personalità, il suo modo di vivere la vita, la sua storia alcuni aneddoti vissuti insieme, le frasi che era solito dire e così via.

Si potrebbe ricordare anche il ruolo nella famiglia e nella vita (genitore, marito, moglie, nonno, medico, artista, militare, ecc.).

Raccolte tutte le idee non rimane che mettere in evidenza gli aspetti da riportare sull’epitaffio. Per farlo il consiglio è quello di scrivere una bozza in una condizione di calma e rilassatezza, meglio se in un luogo solitario.

Per scegliere lo stile della frase (ironico, poetico, commovente ecc.), si può trarre ispirazione dal carattere che aveva la persona e dal suo modo di affrontare i problemi, ad esempio se gli piaceva scherzare e fosse una persona molto autoironica si può scegliere di scrivere un epitaffio partendo da un aneddoto divertente.

Nel caso in cui la persona fosse più seriosa, mite e tranquilla si può scegliere uno stile più poetico e commovente.

Come abbiamo visto da alcuni esempi di epitaffio riportati all’inizio, la frase da scrivere non deve essere lunga (lo spazio sulla lapide è limitato), non segue delle regole ben precise, può essere semplice, lineare, fluente ed evocativa.

Una volta scritta la bozza, si potrebbe far leggere a parenti e amici di fiducia per chiedere il loro parere.

Esempi di epitaffio

Esempi epitaffio

Ora che sai cos’è un epitaffio, a cosa serve e come si scrive, vediamo alcuni esempi di epitaffio da cui trarre ispirazione.

Abbiamo raccolto alcuni esempi di epitaffio, frasi commemorative che possono tornare utili in un momento in cui il dolore emotivo è molto intenso:

  • I tuoi insegnamenti resteranno per sempre con noi e ci accompagneranno nel nostro cammino.
  • I ricordi mi fanno tornare indietro a quando mi dicevi: non preoccuparti tutto si aggiusterà vedrai.
  • Buono onesto e affettuoso troppo presto ci hai lasciato ma non scomparirai mai dai nostri ricordi e dal nostro cuore.
  • Ciao cara nonna, sei stata un esempio e una guida, sarai per sempre nei nostri ricordi.
  • La tua morte lascia un vuoto ma nel profondo del mio cuore conserverò sempre il tuo amore.
  • La luce che emanavano i tuoi occhi illuminerà le notti buie e tristi, sarà la mia guida per sempre.

Metabolizzare e affrontare un lutto è un processo lungo, complesso e doloroso, si desidera rimanere soli con sé stessi per ricordare la persona amata e i bei momenti trascorsi insieme, ma le incombenze legate al funerale non possono essere tralasciate.

Luca Vannini Marmi con la sua esperienza può aiutare in un momento così delicato.

Contata senza impegno Luca Vannini Marmi al numero 06 33 23124 o al 338 4367 203. Visita il sito cappellelapiditomberoma.it per scoprire tutti i servizi o vieni a trovarci in via Tiberina 210 a Roma di fronte l’uscita Tiberina del Cimitero Prima Porta.